Dopo il delitto di Garlasco, il generale Garofano rinuncia anche alla consulenza per Sebastiano Visintin, unico indagato per la morte di Liliana Resinovich.
Dopo aver lasciato l’incarico di consulente di Andrea Sempio nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco, il generale Luciano Garofano, come riportato da Il Piccolo, ha rinunciato anche al ruolo di consulente tecnico per Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich e unico indagato per la morte della donna. La decisione è stata ufficializzata dagli avvocati di Visintin.

Liliana Resinovich, le nuove accuse di Claudio Sterpin contro Visintin
Mentre proseguono gli sviluppi legali, continuano anche le tensioni tra Claudio Sterpin, amico intimo di Liliana Resinovich, e Sebastiano Visintin. Nel corso della trasmissione Dentro la notizia, il cosiddetto “amico speciale” ha lanciato nuove accuse contro il marito della donna scomparsa. “Ora recita il ruolo di vedovo sofferente ma all’inizio se ne fregava altamente di Liliana, basta vedere come si è comportato“, ha dichiarato.
Ha inoltre aggiunto: “Non voglio sparlare di Sebastiano per l’amor di Dio, ma io sono convintissimo che lui continua a recitare un ruolo che non gli compete ormai più, secondo me“. Ha anche ricordato alcuni gesti compiuti dal marito nei giorni immediatamente successivi alla scomparsa: “Stava regalando tutte le sue cose. Sparisce la moglie, è appena scomparsa e nei giorni immediatamente seguenti lui ha regalato tutto quello che ha potuto e ha portato tutte le sue cose alla Caritas, ha regalato i peluche, la sua bicicletta, la sua macchina fotografica“.
Dopo Garlasco, il generale Garofano rinuncia alla consulenza per Visintin
Luciano Garofano, ex comandante dei Ris di Parma, aveva assunto l’incarico di consulente per Sebastiano Visintin nel luglio del 2023. La sua rinuncia, riportata da Il Piccolo arriva a breve distanza da quella riguardante Andrea Sempio.
I difensori del marito di Liliana Resinovich hanno commentato così la notizia: “Ci dispiace: rinnoviamo la nostra stima per Garofano sia come professionista che come persona. Comprendiamo le ragioni della sua scelta, che per altro sono estranee al nostro caso“. Le motivazioni, al momento non sono state rese pubbliche.